IL SIGNIFICATO DEL “CASO CAFFO” LA NECESSITA' DI UNA CAMPAGNA NAZIONALE

Pubblicato il da giornaleproletariogarfagnino

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IL SIGNIFICATO DEL “CASO CAFFO”

LA NECESSITA' DI UNA CAMPAGNA NAZIONALE

 


La revoca del distacco sindacale a Mauro Caffo da parte della CGIL di Parma è un caso sindacale e politico grave, che riveste un significato generale.

 

Mauro Caffo è un militante della sezione di Parma del Partito Comunista dei lavoratori, molto attivo sia sul piano dell'impegno sindacale, sia sul terreno politico, con un ruolo molto attivo ad esempio - assieme a tutta la sezione del PCL - all'interno della mobilitazione cittadina contro la giunta Vignali per la sua cacciata. Mauro è dunque una figura pubblica, riconosciuta e riconoscibile, della vita sindacale e politica di Parma.

 

All'interno della CGIL il nostro compagno milita nella Rete 28 Aprile e nell'area di minoranza “La CGIL che vogliamo”, in opposizione aperta alla prospettiva neoconcertativa promossa dalla Segreteria nazionale della Confederazione e sostenuta dalla Segreteria locale della Camera del Lavoro. In occasione dell'ultimo Congresso, la categoria della Funzione Pubblica di Parma, dove la minoranza nazionale è risultata maggioritaria, ha deciso di dare un distacco sindacale a Mauro riconoscendogli il ruolo avuto nella battaglia congressuale e nelle lotte dei lavoratori. La locale Camera del Lavoro aveva osteggiato questa decisione, pur dovendola alla fine subire. Oggi ha voluto prendersi la sua “rivincita”. Ma ha scelto l'occasione più imbarazzante, e i metodi più inqualificabili.

 

Il Giro della cosiddetta “Padania” è la buffonata propagandista di un partito xenofobo, nemico dei lavoratori e dei loro diritti, vocato alla loro divisione, al soldo di padroni e padroncini del Nord. La contestazione di questa buffonata è un diritto e un dovere di ogni sindacalista fedele alle ragioni di unità e di solidarietà della propria classe, e a maggior ragione di ogni militante comunista.

 

Mauro Caffo ha pertanto partecipato alla contestazione del “giro”, al fianco di un settore di lavoratori e di popolo e in un clima di grande fermento antileghista: ciò che peraltro aveva indotto la stessa CGIL provinciale ad aderire formalmente alla protesta.

 

Durante l'iniziativa di protesta, si produce uno scontro tra lavoratori e militanti leghisti, in un confuso parapiglia cui partecipano polizia e carabinieri. Mauro e un carabiniere cadono incidentalmente insieme, come tutte le testimonianze riferiscono. Ma una parte della stampa cittadina e i partiti borghesi di Parma (di ogni colore) lanciano contro Mauro una campagna isterica di criminalizzazione. La Segreteria camerale della CGIL, invece di sostenere un dirigente del proprio sindacato dalla volgare campagna anticomunista e antisindacale, lo scarica pubblicamente: accusando Mauro di aver “danneggiato la pubblica reputazione della CGIL” (!!?) e chiedendo la revoca del suo distacco. La categoria della Funzione Pubblica- diretta dalla parte più moderata della minoranza interna- non regge purtroppo la pressione della Camera del Lavoro e capitola, ritirando a Mauro il distacco.

 

Il significato simbolico di tutto questo è inequivocabile. La stessa CGIL che sigla coi padroni il patto del 28 Giugno a favore delle deroghe al contratto nazionale di lavoro , punisce un suo sindacalista scomodo nel momento stesso in cui è sotto attacco del fronte reazionario e antioperaio. Una vergogna. Ma anche la misura della stretta interna contro il dissenso. E l'anticipazione delle logiche che si potrebbero scatenare all'interno della CGIl e del movimento operaio in un quadro futuro di concertazione consolidata, a seguito di un “nuovo” governo di centrosinistra o di unità nazionale.

 

Per questo la battaglia sul “caso Caffo” deve interessare tutti i militanti d'avanguardia e assumere una valenza generale.

 

A Parma, la riconoscibilità pubblica del nostro compagno, unita alla volgarità della campagna ai suoi danni, sta richiamando attorno a Mauro una vasta solidarietà. Innanzitutto tra i lavoratori, che l'hanno conosciuto e apprezzato in tanti anni di battaglie comuni. Ma anche all'interno della CGIL, a partire dalla FIOM , e nella stessa sinistra cittadina ( FDS). La stampa e i media locali peraltro stanno dando al caso molto risalto.

 

Parallelamente la vicenda ha fatto il suo primo ingresso nel commentario nazionale, con l'intervista odierna de Il Manifesto a Mauro, e una nota su Liberazione.

Ora è il momento di una campagna nazionale sul caso: con l'estensione nazionale della raccolta di firme già intrapresa a sostegno di Mauro. Una campagna rivolta a tutti, a partire dai militanti della CGIL che vogliono opporsi ad un abuso antidemocratico. I compagni e le compagne del PCL possono svolgere ovunque un ruolo utilissimo di diffusione dell'appello ( pubblicato su questo sito, assieme ad altri materiali relativi al caso).

 

Il 3 Ottobre si terrà a Parma un importante iniziativa pubblica sulla vicenda con la presenza dei compagni Franco Grisolia e Giorgio Cremaschi.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

 

 

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