"E bravo! Hai scoperto l'acqua calda!"
Rileggendo la "Proposta di progetto a medio termine", Luglio 1977, Editori riuniti, scorgo tra le righe che il PD già era presente all'interno del PCI.
A questo punto qualcuno affermerà: "E bravo! Hai scoperto l'acqua calda!"
Certamente non è così; il motivo di questa mia sorpresa, non sta nei personaggi che caratterizzavano l'allora " Partito Comunista Borghese Italiano", ma nei contenuti riportati in quel testo, dove tra le righe viene esplicitamente richiesta collaborazione al mondo clericale e alle forze politiche borghesi.
Un percorso, che a mio modo di vedere fu avviato già qualche decennio prima con la concertazione di questi (come citerà in seguito il pezzo riportato) alla stesura della costituzione italiana.
Un po' quello che sta accadendo tutt'oggi con Bersani e company per mezzo di una costante richiesta di cooperazione a Casini e la sua UDC, Confindustria e tutto il mondo borghese italiano.
Il testo, con l'introduzione dell'allora "comunista" Giorgio Napolitano , fu affidato, nel curare l'elaborazione del progetto, alla commissione della direzione del PCI, composta da: Barca, Massimo D'Alema, Macaluso, Minucci, Napolitano, Ochetto, Perna Reichlin, Adriana Seroni, Tortorella, Zangheri . Nella parte prima, "Necessità e orientamenti di un progetto di trasformazione e rinnovamento della società italiana", il testo recita così: [...] "Il mutamento deve essere innanzitutto politico. All'origine di uno sviluppo dell'economia e della società segnato da contraddizioni e squilibri la cui profondità e le cui conseguenze solo oggi vengono interamente alla luce, vi è la rottura, operata trent'anni orsono, della collaborazione tra le forze democratiche, e in primo luogo tra le principali correnti popolari - quella comunista, quella socialista e quella cattolica - che furono le protagoniste della Resistenza, della fondazione della Repubblica, dell'elaborazione della Costituzione e della ricostruzione. Se tra queste forze non si stabilisce oggi una intesa, una rinnovata operante solidarietà, non si esce dalla crisi, non si dà autorità ed efficacia all'azione dello Stato, riformandone le strutture e gli indirizzi, non si suscita quel clima di impegno civile e morale, di fiducia e di slancio unitario che è condizione per il successo di un'opera di risanamento".
Che cosa auspica il Pd? (scusate l'errore, volevo dire il PCI) Invece di indirizzare i propri militanti e sostenitori (ricordiamo che in quel periodo il PCI era una delle più grandi forze politiche nazionali) verso la tanta sospirata dittatura del proletariato, unico punto inderogabile per un partito che si definisce comunista, chiede invece collaborazione alle forze borghesi ed al mondo ecclesiastico, prendendosi così gioco dei propri "compagni".
[...]" Con questo documento il PCI intende contribuire alla definizione di una piattaforma per un' ampia convergenza tra tutte le forze disposte a concorrere all'indispensabile opera di risanamento; e intende sollecitare un allargamento del confronto tra le diverse componenti del movimento democratico e popolare, in vista di un impegno comune che acquisti sufficiente respiro e organicità".
Che cosa dire in conclusione..... Il Pd trova le sue radici attraverso un percorso ben costruito e studiato nei minimi particolari, partendo dall'insediamento di Togliatti alla guida del PCI, per poi proseguire per mano di Enrico Berlinguer, sostando dapprima sotto svariati tipi di piante, querce e ulivi vari per poi realizzarsi nell' odierno grande partito borghese, dove finalmente gli ha permesso di togliersi quella "maschera di ferro" che lo ha caratterizzato per tutti questi anni .
E pensare che tutto nasce a Livorno nel Gennaio del'21, dove nella costruzione del Partito si trovavano Bordiga e Gramsci......
FERRI ALESSANDRO