I Garfagnini non sono coglioni!
22/06/2011 - del Direttore Andrea Giannasi
Noi garfagnini siamo un popolo mite, tranquillo. Basta osservare gli indici riferiti alla criminalità: sono tra i più bassi d'Italia, e spesso legati a chi non è nato in valle.
Pacifici per natura gli abitanti della Garfagnana sono anche buoni lavoratori, e molti infatti oggi non nascondono passioni artigianali o agricole, poste accanto al mestiere di ogni giorno. Ma siamo anche un popolo sfortunato che ha vissuto una tremenda emigrazione – iniziata nel 1800 con le donne a dare il latte in Provenza, poi con i tagliatori di legna in Corsica – e terminata negli anni cinquanta del '900 con nostri in Scozia, Australia e Svizzera (in realtà purtroppo non sono mai terminate le fuoriuscite). Un popolo sfortunato decimato nella Prima Guerra Mondiale e tagliato in due dalla Linea Gotica tra l'ottobre del 1944 e l'aprile del 1945 diventando campo di battaglia della Seconda Guerra Mondiale. Eppure anche in quella tremenda e devastante occasione i garfagnini si sono mostrati pazienti, attenti e miti.
Fin dai Liguri Apuani i campi si dovevano strappare e proteggere sui poggi con un terrazzamento continuo e l'allevamento era difficile così come la vita. Ma i garfagnini miti e costanti hanno resistito.
Certo conservano e alimentano come tutti gli altri italiani il vecchio adagio romano “nessuno è profeta in patria”, sparlando e dileggiando, chiaccherando e sbertucciando, ma son difetti naturali di un popolo nato spalla a spalla e l'invidia è spesso viatico alla solitudine e all'ignoranza (mal comune mezzo gaudio, direbbe qualcuno).
Ma è pur sempre un garfagnino quello che trovò Cristoforo Colombo, il 12 ottobre 1492 sbarcando al El Salvador (non è vero ma mi piace ripeterlo quando vado in giro per il mondo), così come sono tanti i garfagnini in Argentina, Brasile, Stati Uniti, Scozia, Australia che hanno fatto la propria fortuna e quella del paese dove sono arrivati. Non scordiamocelo l'insegnamento del Prof. Luigi Suffredini che non mancava mai di salutarli e ringraziarli dalle colonne del suo giornale “La Garfagnana”.
Ebbene siamo miti, pacifici, buoni, generosi, lavoratori, linguacce malefiche; tanti, tantissimi aggettivi si possono collocare accanto al termine “garfagnino”. Solo uno non suona bene: coglioni. Ecco siamo tante cose, ma coglioni no.
La corda si tira, si tira e ancora si tira, – con la pazienza che solo noi garfagnini possiamo avere - ma quando si spezza sono dolori.