Nella Comune non c'é posto per il prete

Pubblicato il da giornaleproletariogarfagnino

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Ringraziamo Maddalena Robin per averci fornito questo testo

 

 

Noi siamo atei perché l'uomo non sarà mai libero, finch'egli non avrà scacciato Dio dalla sua intelligenza e dalla sua ragione. 

Prodotta dalla visione dell'ignoto, creata dall'ignoranza, aiutata dall'intrigo, e subita per stupidità questa nozione mostruosa di un essere, di un principio all'infuori del mondo e dell'uomo, tesse la trama di tutte le miserie, nelle quali è caduta l'umanità, e forma l'ostacolo principale alla sua liberazione. Fin tanto che la visione mistica della divinità oscurerà il mondo, l'uomo non potrà né conoscerlo né possederlo; invece della scienza e della felicità, non ci troverà che la schiavitù della miseria e dell'ignoranza. 

Ed è in grazia di questa idea d'un essere che è superiore al mondo e che lo regge, che si sono prodotte tutte le forme di schiavitù morale e sociale: religioni, dispotismo, proprietà, caste, sotto le quali geme e sanguina l'umanità. 

Scacciar Dio dal dominio della conoscenza, espellerlo dalla società, è legge necessaria per l'uomo, se vuole arrivare alla scienza, se vuole realizzare la vittoria della rivoluzione. 

Bisogna negare quest'errore, genesi di tutti gli altri, ché per esso da tanti secoli l'uomo è represso, incatenato, spogliato, martirizzato. 

Che la Comune sbarazzi l'umanità di questo spettro delle miserie passate, di questa causa delle miserie presenti. 

Nella Comune non c'é posto per il prete: ogni manifestazione, ogni organizzazione religiosa deve essere bandita. 

(Dal Manifesto dei proscritti de "La Comune rivoluzionaria"; Londra, giugno 1874) 

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