Tutti i nodi vengono al pettine di Riccardo Achilli

Pubblicato il da giornaleproletariogarfagnino

 

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DI RICCARDO ACHILLI

 

Tutti i nodi vengono al pettine. Ora la Camusso si straccia le vesti (o fa finta di farlo) perché il governo sta cancellando di fatto lo statuto dei lavoratori ed il contratto collettivo. Dov'era quando la stessa CGIL ha firmato il protocollo del 28 Giugno, che ha aperto la strada a questo intervento legislativo? Quindi o la Camusso piange lacrime di coccodrillo o veramente non ha capito un accidente della fase di ristrutturazione del capitalismo attuale. Adesso ci viene a dire che la firma all'accordo del 28 Giugno era un argine che avrebbe cosnentito di salvaguardare un ruolo minimale del contratto collettivo, e si sono visti i risultati. Non c'è bisogno di fare il segretario di un sindacato per capire che la borghesia ha un' esatta capacità di misurazione della forza e della volontà reale di combattere dei suoi avversari, per cui qualsiasi cedimento, specie in una fase recessiva dei mercati, in cui le imprese devono fare plusvalore schiacciando il rapporto fra costi produttività dei fattori, non ha alcun significato tattico, è solo un invito a farsi massacrare. Se la Camusso non lo ha capito è indegna di rappresentare i lavoratori. Se lo ha capito ed ha fatto la furba, è ancor più indegna di rappresentare i lavoratori. Ne tragga lei le conseguenze.

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